Giuseppe Diretto, Presidente Nazionale UNAGRACO intervistato dal Sole 24 ore sancisce lo spirito di questo sciopero:
Lo sciopero non è per gli “otto adempimenti in più” richiesti per le comunicazioni Iva che, peraltro spiega Giuseppe Diretto dell’Unagraco «sono otto adempimenti in più per ogni cliente, attività che richiede tempo e svilisce la nostra categoria»; lo sciopero, conclude Diretto, « è perché bisogna eliminare gli adempimenti inutili e razionalizzare il calendario fiscale e – conclude – questa astensione sarà blanda ma possiamo alzare il tiro».
I commercialisti incroceranno le braccia dalle ore 24 di domenica 26 febbraio alle ore 24 di lunedì 6 marzo. Lo sciopero riguarda l’invio telematico delle dichiarazioni Iva annuali per il 2016 e la rappresentanza presso le commissioni tributarie. Il dettaglio della prima “astensione di massa” della categoria è stato diffuso ieri attraverso un comunicato congiunto delle sette sigle sindacali: Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico.
Restano garantite le prestazioni indispensabili ex articolo 5 del Codice di autoregolamentazione dello sciopero. Tra queste ci sono: l’apertura dell’ufficio per almeno due ore, la predisposizione e la consegna di buste paga o F24 per pagare tributi e contributi.
FONTE: il sole 24 ore